La tematica dell’integrazione sociale di persone diversamente abili è da anni al centro di percorsi di studio, ricerca, progettazione e continua innovazione.
Per quanto riguarda in particolare i minori con disabilità l’elemento dell’integrazione scolastica e sociale diventa preponderante all’interno del loro percorso di crescita, in un età dello sviluppo dove è ancora possibile, partendo dai limiti funzionali, andare ad implementare le potenzialità latenti. Spesso però accade che accanto a percorsi riabilitativi e individualizzati funzionali, manchino progetti di reale confronto e crescita tra pari in ambito socio-educativo in un ottica normalizzante.
Da questo punto di vista lo sport rappresenta un incredibile risorsa e opportunità di crescita sotto il profilo psico-emotivo, motorio, cognitivo e di confronto relazionale e sociale.
Oltre a rappresentare un vero e proprio impegno nello sfidare i propri limiti, facendoli diventare dei punti di partenza, fare sport aiuta anche ad affrontare la paura della diversità e dei conseguenti pregiudizi, evitando così anche forme di chiusura e isolamento. In Italia, molte sono le discipline sportive individuali praticate da bambini/ragazzi diversamente abili (dal nuoto all’equitazione), ma sporadiche sono le esperienze inerenti gli sport di squadra (ad eccezione del basket) e prevalentemente rivolte a disabilità di tipo motorio.
In particolare per quanto riguarda lo sport più diffuso e facilmente praticabile, il calcio, pochissime sono le esperienze aggreganti rivolte a bambini con disabilità, soprattutto sotto il profilo intellettivo e relazionale, a differenza di quello che accade in numerose realtà estere(Inghilterra e Spagna).
Partendo da questa anamnesi, nasce l’idea del nostro progetto che vede come realtà sportiva di riferimento una delle squadre storiche del campionato di calcio italiano, il Calcio Como 1907, con all’attivo 13 presenze in serie A e ben 34 in serie B, società da sempre attenta all’aspetto etico ed educativo nella formazione dei giovani calciatori.
Docenza frontale – 18 ore presso la Scuola Media di Bellinzona con il programma: “Sai del Bullismo? Se sai, non fai”.
Docenza di 18 ore per conto di “CRI