Negli ultimi mesi, l’attenzione della comunità SEO si è concentrata sull’update denominato Fred. Il nome sembrerebbe da attribuire a un tweet scherzoso di Gary Illyes (uno dei portavoce di Google), il quale incalzato dalle richieste di news ha scritto:
“D’ora in poi, se non diversamente dichiarato, ogni aggiornamento verrà chiamato Fred.”
Chi va a penalizzare Fred? Ecco alcune caratteristiche dei siti web colpiti:
- Contenuto di scarsa qualità, copiato da altre fonti, o non in grado di soddisfare i bisogni degli utenti
- Siti sovra-ottimizzati lato SEO
- Parametri di visita non ottimali, che denotano il basso livello dei contenuti (frequenza di rimbalzo elevata, tempo di permanenze dei visitatori nelle pagine basso).
- Presenza nelle pagine web di pubblicità troppo invasiva, che sovrasta il vero contenuto.
- Violazione delle linee guide di Google (aggiornate proprio lo scorso marzo).
“Non è necessariamente l’approccio generalista il problema, ma più il pattern di questi siti: portali sviluppati con l’obiettivo prioritario di attrarre traffico per monetizzare.”
dott. Alberto Bellomo
Marketing Manager – MT Promozione